giovedì 14 agosto 2008

Oggi è sereno..... si va alle Torri del Vajolet!

Tra poco partenza per il Vajolet.... una giornata bellissima e dura ci aspetta.

Intanto ho pianificato l'itinerario per fare la salita del Fedaia dai serrai di Sottoguda:
Pozza-Canazei-Passo Pordoi-Arabba-Caprile-Sottoguda-Passo Fedaia-Canazei-Pozza di Fassa.
93 km molto impegnativi, il Pordoi per primo, per scaldarsi.... e poi il Fedaia da Sottoguda, una delle salite più dure con punte del 18% e il famoso drittone al 15% per 3 km!!!

Qualche informazione:

Il Passo Fedaia (2057 m) è un valico alpino che mette in comunicazione la Val di Fassa all'Agordino. È situato al confine fra Trentino-Alto-Adige e Veneto, fra le provincie di Trento e Bellumo, ai piedi della Marmolada.
Il passo è formato da un pianoro di circa 2,5 chilometri, presso il quale si trova un lago artificale, il Lago Fedaia, utilizzato per la produzione di energia idroelettrica. Dal passo partono inoltre alcuni impianti di risalita e numerosi itinerari per le escursioni sulla Marmolada.

Il passo Fedaia è molto conosciuto fra gli amanti del ciclismo, soprattutto sul suo versante veneto, celebre per le bellezze naturali e per la difficoltà della salita. Il passo è stato più volte percorso dal Giro d'Italia.

Famoso fra i cicloamatori è il rettilineo di Malga Ciapela, circa tre chilometri completamente diritti ad una pendenza media di oltre il 12%. Si tratta, oltre che di uno dei tratti più difficili da scalare, di una delle strade alpine che permettono velocità in discesa molto elevate, anche oltre i 100 chilometri orari. (da Wikipedia)

Salendo da Caprile, dopo aver passato il ponte che sovrasta i Serrai di Sottoguda, iniziano i dolori per il ciclista che affronta questa salita epica: la pendenza è quasi sempre superiore al 10%, e il dislivello da scalare è di quasi 800 metri, nessuno dei quali potabile.

Il Giro d'Italia ha affrontato questa salita diverse volte nella sua storia, l'ultima delle quali il 19 maggio 2006 durante la 19° tappa (Pordenone - Passo di San Pellegrino).

La tappa è vinta da GARATE Juan Manuel (Spagna), seguito da VOIGT Jens (Germania) e VILA ERRANDONEA Francisco J. (Spagna). Gilberto Simoni e Ivan Basso arrivano appaiati a 2'15'' mentre Danilo di Luca perde 2'19''.

Sul passo Fedaia passano nell'ordine BALIANI Fortunato (Italia), GARATE Juan Manuel (Spagna), VILA ERRANDONEA Francisco J. (Spagna), LAVERDE JIMENEZ Luis Felipe (Colombia), SELLA Emanuele (Italia).

La salita anche prima di Malga Ciapela è dura ma affrontabile, sia per la presenza di curve che permettono di respirare, sia perchè la fatica nelle gambe non si è ancora accumulata.

Appena passata Malga Ciapela, da cui partono le funivie che salgono alla cima della Marmolada, inizia il calvario ciclistico: chi ha provato l'ascesa non può dimenticare i 3 km di rettilineo con pendenza del 12-13% e tratti al 15%, senza respiro, senza la possibilità di riprendere fiato e senza nemmeno il miraggio di un tornante che possa diminuire la fatica.

Sul fianco sinistro passa la pista di sci che porta in fondo alle funivie, e il povero pedalatore può solo sognare di salire con la seggiovia quadrupla che lo sovrasta.

La velocità non supera i 10km/h, il che vuol dire che servono quasi 20 minuti per percorrere i 3km di durissimo rettilineo. Finalmente, la Capanna Bill dopo una curva lascia presagire una tregua; in realtà la pendenza non si addolcisce di molto, ma la presenza dei tornanti nel tratto finale rende la salita un pò meno infernale, anche se la fatica fa bruciare i muscoli e annebbia il cervello.

Ormai è questione di testa e di nervi più che di polpacci e gambe. Si approfitta delle curve per far calare le pulsazioni e ci si alza sui pedali per combattere contro le ultime rampe, alcune delle quali arrivano al 18%.

I cartelli ti sbattono in faccia la durezza della salita, ma ormai è fatta. Dopo gli ultimi tornanti, la strada spiana e arriva al passo costeggiando il lago Fedaia. Si passa sotto un paio di tunnel e ci si prepara alla veloce discesa verso Canazei.

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